Ragazzi - Youth Panel Italia - mercoledì, 8 luglio 2020

L’IDEALE DI BELLEZZA NEI SOCIAL

Trentino-Alto Adige



I social network consentono ai loro utenti di crearsi i dei profili che possono essere usati per sviluppare relazioni, interagire con altri utenti online ma soprattutto mettersi in mostra in una vetrina a cui tutti hanno libero accesso. Ultimamente sui social media sono sempre più diffusi post di ragazze immagine che non hanno paura di esibire il loro fisico “perfetto”. Foto di ragazze molto belle esteticamente senza neanche una piccola smagliatura o un brufolo. Come se con queste foto volessero imporre al mondo un ideale di bellezza “corretto”. Molte altre ragazze guardando queste foto si ritrovano insoddisfatte e disprezzano il loro corpo e nella maggioranza dei casi all’origine di tale insoddisfazione corporea, si ritrova appunto l’influenza dei social media. È emerso che i soggetti più sensibili a queste influenze sembrano essere gli adolescenti, nei quali l’esposizione a modelli di bellezza ideale sembra predire alti livelli di insoddisfazione corporea. Questa insoddisfazione personale è alimentata sempre più frequentemente da episodi di body shaming. L’espressione inglese significa letteralmente “far vergognare” qualcuno, in questo caso per le sue caratteristiche fisiche, criticando o comunque facendo riferimento a questioni principalmente riguardanti il peso o l’altezza. Si tratta quindi di deridere qualcuno per il suo aspetto fisico ed è una pratica che colpisce sia uomini che donne di ogni età ma soprattutto gli adolescenti che tendono ad essere un pubblico particolarmente vulnerabile davanti a queste forme di violenza psicologica, specie in rete. Il corpo è spesso il primo elemento con cui entriamo in contatto con gli altri; rappresenta una parte essenziale per la nostra autostima e i social hanno cambiato l’idea che ne abbiamo facendoci pensare che se i nostri corpi non assomigliano all’ideale di bellezza dei media non sono belli. Ma non è così. La tendenza di oggi è il continuo confrontarsi con i modelli proposti da social e media e quello che ne risulta è che si diventa sempre più giudici spietati di se stessi e degli altri. Quello che ci sfugge è che siamo tutti uguali ma diversi al tempo stesso. Tutti con le stesse insicurezze e gli stessi dubbi che caratterizzano le nostre giornate.

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