Ragazzi - Youth Panel Italia - mercoledì, 8 luglio 2020

LO “STARE” IN QUARANTENA

Trentino-Alto Adige



Opportunità e rischi di internet durante la quarantena. Cioè benessere e malessere online: chiediti o chiedi a tuoi coetanei COME STAI? E prova a declinare questa domanda in vari aspetti della vita quotidiana in quarantena. Cosa ti fa stare bene e cosa ti fa stare male? Quali abitudini nuove?

 

La quarantena ha profondamente cambiato la mia vita e il mio modo di stare “online”. Mentre prima le chat con le mie amiche facevano solo da “contorno” a quello che era il nostro rapporto, oggi sono diventate l’unico modo che ho per poter comunicare con loro.

Tre mesi fa, al “come stai?” scritto per messaggio in fretta e furia solo per iniziare una conversazione, non davo molta importanza. Non mi piace raccontare le cose più significative mediante un messaggio e sapevo che se avessi avuto veramente bisogno di parlare con qualcuno, avrei avuto l’opportunità di poterlo vedere di persona.

Durante la quarantena, il significato di quel “come stai?” è cambiato, o almeno lo è per me… Quelle due semplici parole hanno avuto un peso importante, perché spesso è solo grazie a questa domanda che ho avuto l’occasione di parlare con qualcuno di quello che sentivo e provavo…

“Come sto?” Sto male perchè mi manca la mia quotidianità di prima, mi sento imprigionata e privata della mia libertà. Ho diciotto anni e sento che sto perdendo uno dei migliori periodi della mia vita e non posso farci nulla. Sono impotente. Penso a quante cose avrei potuto fare in tutto il tempo che la quarantena mi ha tolto, obbligandomi a rimanere seduta sul divano con il cellulare in mano e un pacchetto di patatine nell’altra. Mi mancano le mie amiche, la scuola… Mi manca poter parlare faccia a faccia con le persone. Insomma, anche se non avrei mai pensato di dirlo, rivoglio la vita frenetica che avevo prima del Covid-19. Nella sfortuna, mi sento però fortunata ad avere dei metodi alternativi per cercare di rendere la mia vita quella che era una volta, o almeno il più simile possibile… Prima andavo a scuola, ora le lezioni sono online e di certo compiti e progetti da consegnare non mancano neanche in questo periodo di quarantena. Prima andavo in palestra, ora mi alleno in camera mia con lo schermo del computer davanti e seguendo un video, dove un personal trainer mi spiega quali esercizi fare. Prima andavo al bar con le mie amiche, ora ci ritroviamo in videochiamata e facciamo aperitivo online”.

Come sarebbe stata la mia vita in quarantena senza tutte queste tecnologie?

Sicuramente più difficile! Non avrei avuto modo di comunicare con l’esterno e questi tre mesi

sarebbero stati ancora più infiniti e insopportabili.

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