Tutti i Target - sabato, 26 febbraio 2022

Deep fake

Come conoscere il fenomeno e cosa fare



Negli ultimi anni è capitato sempre più spesso di sentire parlare di app che ti permettono di vedere come sarai tra 30 anni o che riescono a scambiare i volti delle persone. Ma anche se erano divertenti, i risultati non erano ancora particolarmente credibili. Adesso, invece, grazie all’intelligenza artificiale i risultati possono essere sorprendenti, e non solo nelle immagini, ma anche e soprattutto nei video: 

questa nuova tecnologia si chiama Deep fake e Treccani la definisce come un “filmato che presenta immagini corporee e facciali catturate in Internet, rielaborate e adattate a un contesto diverso da quello originario tramite un sofisticato algoritmo”. Per capirne le potenzialità potete guardare questo video in cui un utente di youtube, usando un software gratuito, ha modificato alcune scene di “the irishman” di Scorsese e le ha messe a confronto con l’originale in cui era stato usato un software di deaging (svecchiante).  

 

 

È, dunque, possibile creare, sovrapporre e riprodurre video totalmente falsi ma verosimili a partire da foto e immagini di una persona che di solito è ignara. Insomma, questa tecnica rende possibile far combaciare un volto di un soggetto su un corpo non suo, facendogli dire o fare cose che non ha mai detto o fatto: è un vero e proprio scambio di identità dalle conseguenze molto forti. 

 


 

Conseguenze del deep fake

Oltre a immaginare che un domani potremo fare film coi volti di attori ormai scomparsi, è facile immaginare come il deep fake possa essere usato per danneggiare non solo politici o persone famose, ma, mano a mano che la tecnologia diventa più accessibile, anche persone comuni, compromettendone la reputazione, la credibilità e favorendo la diffusione di fake news. È il caso del revenge pon (letteralmente “vendetta porno”) nel quale la persona può diventare la protagonista di immagini e video pornografici che non si sono mai girati e che possono essere usati per ricattare, denigrare o vendicarsi di un ex fidanzata/o o compagna/o.

Tale tipologia di Deep fake si chiama Deep nude e consiste proprio nel manipolare i volti e i corpi di individui inconsapevoli su corpi di altri soggetti, nudi, in situazioni compromettenti o in atti dalle connotazioni sessuali. Recentemente sono emersi anche i primi casi di Deep fake nel cyberbullismo: se sono i ragazzi e le ragazze ad essere protagonisti di questi contenuti le conseguenze diventano ancora più gravi, soprattutto quando vengono usati per metterli in situazioni compromettenti come successo nei primi e più noti casi. Il Deep fake rappresenta  una vera e propria violazione della privacy e, allo stesso tempo, un furto di identità: è possibile che possano essere ingannati anche i sistemi di sicurezza online che usano il riconoscimento facciale e vocale.

Si rubano, così, informazioni e dati molto personali che permettono ai criminali di usare il volto e la voce della vittima come vogliono. Per quanto riguarda la diffusione di fake news, di disinformazione, tramite i Deep fake è possibile screditare un politico o un personaggio famoso, o influenzare l’opinione pubblica tramite video ed immagini falsi creati proprio per destare confusione e disorientamento. 

 


 

Cosa fare

Prima di tutto diventa necessario conoscere questo fenomeno e cercare di proteggersi al meglio, partendo dal non eccedere nel diffondere le proprie immagini o quelle dei propri cari sul web; non condividere il contenuto se si hanno dei dubbi sulla sua attendibilità, anzi, di segnalarlo e bloccarlo; diventerà sempre più difficile riconoscere questi video, ma nel caso di ragazzi/e probabilmente a crearli saranno dilettanti e i video conterranno degli errori, prestiamo attenzione quando il contenuto è particolarmente improbabile. Inoltre se sei minorenne puoi rivolgerti agli adulti di riferimento, genitori e insegnanti, alla helpline di Generazioni Connesse, alle autorità di polizia (alla Polizia postale, ad esempio) o al Garante per la protezione dei dati personali se si ritiene che ci siano dei reati in atto. Per approfondimenti: https://www.garanteprivacy.it/documents/10160/0/Deepfake+-+Vademecum.pdf/478612c7-475b-2719-417f-869e5e66604e?version=2.0 

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