Revenge Porn, Metodo Emme restituirà diritto oblio a Tiziana Cantone

Si chiama metodo EMME ed e' il meccanismo legale che potra' finalmente restituire il diritto all'oblio a Tiziana Cantone, la ragazza morta suicida nel 2016 a causa di un video hard diventato virale sul web e pubblicato senza il suo consenso da soggetti ancora non assicurati alla giustizia. Per l'avvocato Luciano Faraone - legale della madre di Tiziana, Maria Teresa Giglio - e 'La Caramella Buona onlus' - da anni impegnata nella lotta alla pedofilia - che l'hanno presentato in conferenza stampa a Roma, si tratta di una svolta storica per la lotta ai reati del web e alla pedofilia.
Un'azione legale che, attraverso l'applicazione del Digital Millennium Copyright Act (Dmca), legge federale statunitense, ha gia' permesso di far bloccare contenuti pirata e materiale pedopornografico disponibili su diversi server ubicati negli Usa e riconducibili al colosso americano CloudFlare, dove e' stata trovata traccia anche dei video della sfortunata ragazza napoletana, 'Uccisa dal web'.
"Il numero delle minorenni coinvolte e' ancora in via di definizione, ma il sistema e' semplice- spiega alla Dire Faraone- Il team EMME, che io rappresento come studio dell'avvocato Annamaria Bernardini De Pace, ha svolto un'indagine e ha scoperto che il 40% dei contenuti pirata sono depositati nei server gestiti da CloudFlare, multinazionale americana quotata in borsa. Notizia poi confermata da un rapporto pubblicato dalla Commissione europea l'11 gennaio 2019 e in seguito alla quale il Quirinale ha rescisso il contratto di fornitura di data center. Il team ha scoperto che, oltre alla pirateria multimediale, esiste un software che permette ai criminali pedopornografici di intercettare e inserirsi nelle videochat private delle minorenni di tutto il mondo e, in assenza del loro consenso, di osservarle, salvare le immagini e geolocalizzarle". Contenuti che "poi vengono depositati nei server gestiti da CloudFlare" e, attraverso questo 'magazzino', sono visualizzabili su migliaia di siti, che fungono da vetrine di questi contenuti.
Tantissime le immagini raccolte come prove dal team: ragazzine, nude o seminude, che registrano video davanti a fotocamere di smartphone o pc in atteggiamenti di intimita', non sapendo di essere spiate tramite software da criminali senza scrupoli che diffondono il materiale sul web. "Non si tratta di deep web, ma di contenuti online disponibili a tutti in chiaro digitando alcune parole chiave su Google", continua Faraone, che precisa: "Abbiamo annunciato il blocco di uno dei siti principali che intercettava software utilizzati per spiare le minorenni e sono stati bloccati una parte dei video di Tiziana Cantone".
Bloccati, non piu' accessibili a nessuno. Non cancellati, perche' "cancellare le prove e' un reato". Ma in cosa consiste il metodo EMME? "La prima fase e' l'avviso di rimozione alla societa' che ha i server, in cui si comunica che il server contiene materiale pedopornografico o viola il copyright, adducendo e allegando prove- chiarisce Faraone- A quel punto il fornitore di servizi, sulla base della legge americana, deve bloccare i contenuti e, contestualmente, avvisa i propri clienti che i contenuti sono stati bloccati. Finora e' stata avviata la prima fase dell'azione legale, quella di notifica. Per quanto riguarda uno dei nostri clienti che rappresento per la pirateria, Lux Vide SpA (societa' di produzione televisiva, ndr), al momento sono stati bloccati piu' del 70% dei link illegali che contengono e che conducono ai contenuti legali cinetelevisivi
della LuxVide". "Siamo davanti a una nuova era- dice in conferenza stampa Roberta Bruzzone, vicepresidente del 'La Caramella Buona'- Abbiamo individuato un interlocutore, CloudFlare, e andremo a bussare a quella porta per chiedere risarcimenti che potranno andare dai 30mila fino a un massimo di 150mila dollari per ogni singola violazione". Di fronte al colosso con sede a San Francisco, "si aprono tre strade- sottolinea- potra' sedersi a un tavolo per negoziare una posizione che possa risolvere questa grana. Potra' decidere di non sedersi ad alcun tavolo e andare dal giudice o, terza strada, quella che noi ci auguriamo, fornire la lista di nomi dei clienti".
"CloudFlare ha una lista di clienti numerosissima, che guadagna cifre che neanche riusciamo ad ipotizzare- chiarisce Bruzzone- quotata in borsa negli Stati Uniti, quindi parliamo di una realta' solidissima, e che ha un rapporto con ogni singolo cliente". Nella modalita' marketing studiata, infatti, il team EMME ha scoperto che "c'e' un contatto diretto con i clienti", tra cui ci sono "un sacco di delinquenti che vendono in maniera ignobile materiale di vario genere tra cui pedopornografico. CloudFlare ha nomi e cognomi e noi vogliamo arrivare a quelli".
Presenti in conferenza stampa, oltre alla madre di Tiziana Cantone, anche il presidente de 'La Caramella Buona', Roberto Mirabile, Eleonora Mattia, consigliera regionale presidente della IX Commissione della Regione Lazio, e Maria Rita Parsi, psicoterapeuta e autrice di diversi libri sui pericoli di social media e web ('I quaderni delle bambine', 'Chat ti amo', 'L'immaginario prigioniero', 'Generazione H') piratati per un valore stimato di 786mila dollari e impegnata, nel nome di Tiziana, in questa battaglia tesa a "svelare la parte malata del web".