La DAD
La Didattica a Distanza vista degli studenti

Da un anno a questa parte tutto il mondo si sta interfacciando con una nuova metodologia di apprendimento, la DaD. Banchi vuoti, scuole deserte e tutti collegati da casa: questo è sembrato l’unico modo per arginare una pandemia che ha stravolto la concezione di scuola e di insegnamento di studenti e docenti.
Ma che cosa intendiamo per DaD? Secondo l’Accademia della Crusca per didattica a distanza si intende “l’insegnamento impartito attraverso gli strumenti telematici”, quindi tramite l’utilizzo di piattaforme online e lezioni in streaming.
Principalmente le piattaforme più utilizzate per la DaD sono Registro, Google Meet e Zoom. In molti considerano questo nuova metodologia quasi una vera e propria rivoluzione del sistema scolastico.
Ma se da un lato questo tipo di didattica si è rivelato ecace per combattere la pandemia, molte sono state le problematiche lamentate da studenti e insegnanti.
La didattica infatti sembra incrementare le disparità: chi ha un buon Wi-fi è facilitato nell’apprendimento rispetto a chi ha una connessione non molto stabile, gli alunni più deboli tendono ad avere più dicoltà a recuperare rispetto alla scuola in presenza, sono frequenti le assenze sistematiche e si è individuato un calo esponenziale del rendimento degli studenti.
Guardando alla statistica, secondo un sondaggio di AlmaDiploma eettuato sui ragazzi degli ultimi due anni delle superiori, il 37,8% dei ragazzi percepisce meno intensità nei contatti con i professori, il 40% si sente parte integrante del resto della classe in misura minore, il 39,7% non segue perfettamente le lezioni in DaD e il 46,7% ritiene la DaD non pienamente ecace.
Il 43,5% ritiene che la dad non migliori la comprensione degli argomenti trattati in classe.
Anche se per molti insegnanti la dad nel momento energenziale della pandemia è stato l’unico e indispensabile modo per mantenere un contatto con gli studenti , a distanza di qualche mese , hanno dovuto constatare che l’approccio relazionale e dunque la scuola in presenza rimane il vero metodo per insegnare ad apprendere.
Di conseguenza, sarebbe bene integrare l’utilizzo di power point e strumenti innovativi introdotti in DaD con un approccio diretto in presenza, indispensabile agli studenti .
Analizzando invece le opinioni di un campione di 52 studenti di scuola superiore, le opinioni si sono rivelate più conflittuali.
In futuro la soluzione migliore potrebbe essere quindi integrare didattica e presenza, fondendo innovazione e metodi d’insegnamento tradizionali ma non desueti.