Ragazzi - Youth Panel Italia - lunedì, 29 luglio 2019

Dal Giappone all’Italia: la sindrome Hikikomori e le sue vittime

Puglia



Il 30 giugno 2019 un 19enne hikikomori si è buttato dal quinto piano. E’ accaduto nel quartiere Mirafiori di Torino e secondo quanto riportato dal Corriere Torino, il ragazzo si sarebbe buttato perché la madre gli aveva sequestrato il computer.

Ma cos’è l’hikikomori?

Il fenomeno, sconosciuto e quasi invisibile, nasce e diffonde in Giappone prima dell’era digitale e consiste in un meccanismo di difesa messo in atto come reazione alle eccessive pressioni di realizzazione sociale tipiche delle società capitalistiche economicamente più sviluppate.

Riuscire a superare la delusione delle aspettative degli altri si traduce nell’isolamento. I ragazzi hikikomori si rifiutano, infatti, di avere rapporti sociali e preferiscono chiudersi per periodi variabili nella loro cameretta per leggere, disegnare, giocare e navigare su Internet. Il loro obiettivo principale è proteggere loro stessi dal giudizio del mondo esterno.

Le cause sono varie ma alla base vi è la fragilità del soggetto che prova dolore e disagio nel confronto con l’altro. Secondo studi, si possono annoverare quattro concause: caratteriali, familiari, scolastiche e sociali.

Di fronte alle inevitabili difficoltà che la vita riserva, alle complicate situazioni familiari e scolastiche e alle costanti pressioni di realizzazione sociale per un ragazzo il confronto con gli altri diventa sempre più insopportabile e vede nell’isolamento l’unica soluzione.

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