Ragazzi - Youth Panel Italia - giovedì, 11 giugno 2020

CORONAVIRUS. Politici: gli “influencer” di Palazzo Chigi - La quarantena dello studente tra svago, studio e tivvù

Calabria



 

Forse potremmo facilmente considerare la nostra epoca come la più progredita, illuminata e razionale. Dopo tutto, crediamo nella democrazia, nei diritti umani, nella libertà individuale e nell’uguaglianza. Tuttavia, anche la generazione dei ”millennials”, è giunta al suo banco di prova. Verremo ricordati come quella generazione a cui non è stato chiesto di andare a difendere la patria in battaglia o di intraprendere delle grandi lotte sociali per l’affermazione di chissà quale ideale utopico, bensì ci hanno incoraggiato esasperatamente a combattere, lottare e sacrificarci contro un nemico subdolo ma democratico, il COVID-19, rimanendo comodamente distesi sul divano. Nonostante tutto non mancano le critiche e le lamentele da parte nostra; d’altronde non si può neanche dimenticare che nella civiltà occidentale abbiamo fatto già abbastanza danni: l’alterazione dell’equilibrio ecologico, la distruzione dell’ambiente, un becero conformismo, la disoccupazione, l’emarginazione sociale e l’insicurezza nel futuro. Sono tutti prodotti che hanno determinato una situazione oggettivamente difficile e preoccupante per le nuove generazioni, trovatesi a vivere in una società in crisi, lacerata da aspri conflitti, governata da politici inconcludenti. Ma ai tempi del Coronavirus, è proprio da questi ultimi che abbiamo avuto grandi sorprese: milioni

di studenti sono venuti a conoscenza dei politici, individui di solito a loro completamente estranei, presenti in maniera instancabile su qualsiasi social media, sulle prime pagine dei quotidiani e catalizzatori dell’intera attività televisiva. Oserei definirli una sorta di influencer; esseri mitologici costantemente in giacca, cravatta e tailleur, chiamati ministri. Fino a neanche un mese fa, noi giovani aspettavamo con ansia di vedere in televisione le gesta sul campo da calcio dei grandi campioni e sui social i post dei cantanti e degli attori famosi; adesso stiamo incollati ad un qualunque schermo, che sia del telefono o della tv non fa grande differenza, quasi provando sollievo nel momento in cui ascoltiamo e vediamo i nostri nuovi idoli, quelli che stanno cercando, in maniera pur goffa e a tratti inappropriata, di far fronte a una problematica troppo grande per chiunque. Eccoci lì, proprio noi, quei ragazzi accusati di essere protesi verso il più totale individualismo, indifferenti ai problemi della società e dello Stato, della cultura e della politica, ci siamo accorti che c’è un mondo oltre alla nostre attività ricreative e sportive. Abbiamo aspettato con trepidazione la conferenza stampa delle 18.00 per pendere dalle labbra del professor Giuseppe Conte che ha abbandonato l’eloquio cattedratico forbito, per parlare con tutti, ma proprio tutti gli italiani, con patriottica commozione o restiamo incantati dalla grazia severa e da una reale competenza, aspetto non sempre scontato, in un ministro della pubblica istruzione della professoressa Lucia Azzolina, che non ha nulla da invidiare alle beauty blogger. Ciò fa sorridere e non poco. Tutti noi, dai giovani agli adulti, al di là delle apparenze, avvertiamo l’esigenza di un guida che sappia offrire compassione e affidabilità, soluzioni e certezze, divenendo un punto di riferimento credibile in tale situazione di disagio che mai avremmo potuto immaginare.

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