Ragazzi - Youth Panel Italia - mercoledì, 8 luglio 2020

LA QUARANTENA SOTTO UN ALTRO PUNTO DI VISTA

Trentino-Alto Adige



Sfruttare il proprio tempo per arricchirsi

Molto spesso mi soffermo a riflettere su come io abbia passato il periodo di quarantena.

Durante quei miei momenti di riflessione mi sono fatto sempre molto domande: è stato strano restare a casa per così tanto tempo? Mi fa paura pensare di dover passare chissà quanti altri mesi segregata in casa? Mi mancano i miei amici? Mi manca il mio fidanzato? Mi sento bene a dover stare esclusivamente con mamma, papà e con mio fratello? Come la sto vivendo la quarantena?

Ogni giorno ragiono su queste domande e mi chiedo cosa ci sia di strano in me. Credo che nei due mesi io non sia riuscita a trovare il distacco fra la vita “normale” e la quarantena, che invece è stato percepito dalla maggior parte delle persone. Sono una persona a cui piace avere la vita piena di cose da fare, il tempo che non mi occupa la scuola lo riempio con le mille passioni che ho, tra cui l’arte, la grafica, la scrittura, la danza, la palestra. Ogni iniziativa che mi si propone io la colgo. Ogni progetto da fare io lo accetto. Tutto per me è una possibilità di mettersi in gioco, di imparare qualcosa, di arricchirmi. Però, sfortunatamente, durante il lockdown le occasioni sono  state inferiori. Il Coronavirus ha portato delle limitazioni che mai avrei immaginato di dover subire nella mia vita e, sfortunatamente, sono una persona a cui stare a casa fa venire ansia. Quando mi capita di stare male, di non poter andare a scuola o di non poter uscire con le amiche, ho sempre paura di perdermi qualcosa. Sento di sprecare del tempo in cui poter scoprire qualcosa di nuovo, tempo che non mi verrà più ridato indietro. Fin dai miei primi anni di vita è stato così. Ricordo ancora la mia disperazione quando mamma per un giorno non mi portava al parco giochi. Mi veniva l’agitazione e iniziavo a piangere, senza riuscire ad avere il controllo delle mie emozioni. Ancora oggi per me è così, anche se riesco a controllarmi molto di più. Questa quarantena doveva essere dunque il punto cruciale delle mie ansie, del mio stare male e delle mie paure. Ma io ho voluto decidere che non sarebbe stato così. Ciò che non ho voluto fare è stato perdermi d’animo. Nonostante la situazione difficile ho cercato di portarmi via ogni esperienza possibile. Ho provato a vivere la mia vita pensando alla quarantena come una possibilità di fare cose nuove, per le quali prima non avevo tempo. Ho cercato di vivermela bene, diciamo. Inoltre la società ha offerto a noi giovani nuove modalità di esprimerci, metodi alternativi per riuscire a fare, sicuramente con grandi diversità, ciò che facevamo prima del virus. E di questo noi adolescenti dobbiamo solo essere grati. Siamo stati fortunati perché attraverso le tecnologie siamo riusciti ad “andare” a scuola e a “vederci” con gli amici, che sono due fattori importanti per la vita di un giovane comune. Ma nonostante questo i giovani non l’hanno vissuta bene, sono stati male e lo stare male porta a sprecare e mal utilizzare il proprio tempo. Tempo, che come dicevo prima, non tornerà più indietro. Perché il Coronavirus, e di conseguenza l’impossibilità di uscire di casa, non hanno escluso la possibilità di fare qualcosa di buono e costruttivo. Molti giovani non l’hanno capito, subito. Si sono lamentati di star male, e poi non hanno  fatto nulla per stare bene. In conclusione, per tutti i ragazzi che mi stanno leggendo: alzatevi dal letto, parlate con i vostri genitori, fate ciò che vi piace, provate cose nuove, sperimentate e mettetevi in gioco. Sentitevi fieri ogni giorno di quello che siete e di quello che fate, questo potrà farvi stare bene.

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