We Are Fearless - stagione 4
La quarta stagione della miniserie di Generazioni Connesse

“We Are Fearless” è un podcast immaginario condotto da Alba, una giovane speaker affiancata da Cleo, un’intelligenza artificiale dal tono ironico e informativo. In ogni episodio, un ragazzo o una ragazza racconta una propria esperienza difficile legata all’uso della rete, aprendo uno spazio di riflessione.
Internet e le tecnologie digitali fanno parte ormai della vita quotidiana, non solo scolastica, degli studenti e delle studentesse: uno scenario che richiede di dotarsi di strumenti per promuovere un uso positivo, ma anche per prevenire, riconoscere, rispondere e gestire eventuali situazioni problematiche.
Vi presentiamo la quarta stagione della web serie "We Are Fearless"; quattro nuovi episodi pensati per le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. La serie, è volta a sensibilizzare i gli studenti sui rischi della rete e a fornire spunti di riflessione per affrontare situazioni complesse legate all’ambiente digitale concentrandosi sui temi del DSA - Digital Service Act. I nuovi episodi – "L’altra Martina", "Come pesci nella rete", "Il bambino più felice del mondo" e "Svanire" – infatti, affrontano temi di grande attualità come l’intelligenza artificiale, la privacy, lo sharenting, la web reputation e la pubblicità online.
I contenuti sono ispirati a storie reali, realizzati con la collaborazione di importanti partner istituzionali, tra cui il Garante per la protezione dei dati personali, la Polizia Postale e delle Comunicazioni e l’Università di Firenze.
Questi strumenti sono pensati a sensibilizzare gli studenti sui temi del digitale e sono pensati per essere proiettati in classe. Ad ogni video è associata una scheda didattica per supportare i docenti e favodire il dibattito.
EP 1 - L’ALTRA MARTINA
Internet può diventare un rifugio per chi si sente escluso o inadeguato. È quello che accade a Dario nella prima puntata della nuova serie di video di We Are Fearless, “L’altra Martina”. Dario è un adolescente introverso e arrabbiato, che si affida a un’app in grado di creare un clone virtuale della ragazza che desidera. Martina – la vera – è distante, imprevedibile, reale. Quella artificiale è docile, sempre d'accordo, mai complicata. Ma rifugiarsi nell’intimità artificiale può diventare una trappola.
Questo episodio racconta tanto il rischio di chiudersi in una realtà digitale dove tutto sembra sotto controllo, quanto l’importanza dell’apertura verso gli altri, anche se difficile e talvolta imperfetta.
Cleo, l’IA del podcast, non è un sostituto della relazione, è un aiuto per leggere la realtà, fornire dati e spunti critici, ma sempre al servizio delle persone.
Nel percorso di Dario, il confronto con il dolore e la solitudine diventa occasione per aprirsi agli altri e trovare la possibilità di cambiare.
Concetti chiave:
- Intimità artificiale: L'intimità artificiale è il legame emotivo che si può creare con IA come i chatbot (Gemini, ChatGPT, Copilot, Claude, …). Queste tecnologie simulano empatia e affetto, spingendoci a proiettare sentimenti. Come Dario che si rifugia nella relazione virtuale con Martina.
- AI come strumento di supporto: Cleo, l’intelligenza artificiale del podcast, non sostituisce le relazioni, ma offre dati, stimoli critici e contenuti informativi. È un esempio positivo di uso dell’IA: al servizio delle persone, con un ruolo chiaro e trasparente, che non pretende mai di “occupare lo spazio” degli esseri umani.
- Benessere digitale: l’importanza di coltivare un rapporto consapevole con le tecnologie, distinguendo tra ciò che ci nutre e ciò che rischia di intrappolarci in dinamiche illusorie.
- Stereotipi di genere: il protagonista è vittima di un modello maschile molto presente nei social network che richiede forza, controllo e successo con le ragazze.
- Saper chiedere aiuto: un tema trasversale a tutta la serie, che in questo episodio emerge nel gesto finale di Dario.
Spunti per docenti:
- Laboratorio di empatia: analizzare il percorso emotivo di Dario e confrontarlo con situazioni reali vissute dai ragazzi.
- Discussione guidata sugli stereotipi maschili (senza dimenticare quelli al femminile): cosa significa “essere un maschio” oggi? Quali pressioni sentono i ragazzi? Come influiscono sulla relazione con le ragazze?
- Attività sul tema dell'identità: costruzione di avatar, alter ego o profili social per riflettere su cosa scegliamo di nascondere o mettere in evidenza nel digitale.
- Uso di AI a scuola: dialogo critico sull’intelligenza artificiale come supporto, non come sostituto.
Spunti per genitori:
L’intelligenza artificiale è già parte della vita quotidiana di molti adolescenti (e adulti): nei social, nei videogiochi, nelle ricerche scolastiche... e vengono anche usate per chiedere consigli anche su relazioni e situazioni complicate. Un buon punto di partenza è una domanda semplice e aperta:
“Tu usi l’AI? In che modo? Ti aiuta davvero?”
Da lì si può costruire una conversazione sul perché alcuni strumenti attraggono: per divertirsi? per sfogarsi? per avere risposte che è difficile fare di persona?
Parlare insieme di queste esperienze aiuta a normalizzare il dialogo sulle emozioni, a distinguere tra supporto e illusione, e a riflettere su cosa rende autentica una relazione.
Non servono allarmismi, ma curiosità, ascolto e presenza.
Altri spunti
- Parlare con i figli di relazioni e rifiuti: il tema del desiderio non corrisposto può essere affrontato in modo empatico, senza giudizio.
- Educare alla vulnerabilità: aiutare i figli (e figlie) a vedere la fragilità non come debolezza, ma come parte dell’essere umano e occasione di crescita.
KIT DIDATTICO DI GENERAZIONI CONNESSE
- SSPG- Attività ROBOT E ESSERI UMANI A CONFRONTO!
- SSSG - Attività ROBOT E ESSERI UMANI
- Pillola Teorica - Pedagogia algoritmica. Per una riflessione educativa sull’Intelligenza Artificiale
- Pillola Teorica - ChatGPT
- Attività sul consenso online nelle sue diverse declinazioni
EP. 2 - COME PESCI NELLA RETE
Il secondo episodio podcast “We are fearless” racconta la storia di Ara, ed il titolo è “Come pesci nella rete”, perché la sua protagonista durante la navigazione in rete è finita in una trappola molto diffusa: il phishing.
Ara appartiene ad una famiglia facoltosa, i suoi genitori sono diplomatici e per questo molto spesso assenti, ed hanno sempre provato a sopperire alla loro assenza, prima ricoprendo la loro figlia di regali e poi mettendole a disposizione una carta credito da poter utilizzare liberamente.
Un’adolescente sola e con una carta di credito a disposizione può facilmente diventare vittima di shopping compulsivo, ma non è tutto. Nel corso dei continui acquisti effettuati, Ara non si rendeva conto che lasciava in rete tutta una serie di dati personali che, da un lato erano utilizzati dagli algoritmi pubblicitari che continuavano ad alimentare il suo desiderio di shopping e dall’altro rischiavano di finire in mani sbagliate. Difatti ai truffatori è bastato mandare una mail di phishing ad Ara, la quale ha subito "abboccato", fornendo i dati di pagamento, e ritrovandosi con la carta di credito completamente svuotata.
Concetti chiave
- Dipendenze online: Spesso sentiamo parlare di dipendenza dalla tecnologia, declinata come abuso di videogiochi o utilizzo di social network per periodi di tempo prolungati, ma anche lo shopping online può rappresentare una forma di dipendenza. Il continuo bombardamento di messaggi pubblicitari che gli adolescenti ricevono in rete, sommato all’offerta di prodotti a prezzi particolarmente bassi, spinge sempre di più i giovani ad effettuare acquisti talvolta come se fossero eterodiretti.
- Phishing: Si tratta di un tipo di truffa mediante la quale il truffatore generalmente invia alla vittima una mail particolarmente accattivante, nel caso di Ara proponendo un’offerta molto conveniente su un paio di scarpe, e reindirizzando la vittima su un sito web perfettamente identico ad un sito originale. Ara come tutte le vittime di phishing, pur di ottenere il suo oggetto del desiderio dimentica qualsiasi tipo di precauzione, ed inserendo i dati della sua carta di credito li consegna di fatto ai truffatori.
- Sicurezza informatica: E’ sempre buona norma diffidare dalle mail che ci offrono opportunità particolarmente conveniente, e comunque prima di cliccare su un link dobbiamo verificarne la destinazione, e poi verificare se il sito sia vero ed affidabile. Occorre tenere presente che le banche non chiedono mai le nostre credenziali tramite email o moduli online. Infine bisogna prestare attenzione anche alle modalità di trasferimento dei nostri dati personali, i siti attendibili utilizzano protocolli sicuri. Per verificare la sicurezza della trasmissione dobbiamo controllare se prima del nome a dominio è utilizzato un protocollo HTTPS e se c’è una piccola icona a forma di lucchetto
, questi due elementi ci garantiscono che le nostre informazioni non possono essere intercettate da criminali informatici, durante il loro trasferimento.
Appunti per docenti
La tematica di questo episodio rappresenta un’ottima base di partenza per riflettere insieme agli studenti sull’importanza di una corretta gestione dei dati personali, sotto due punti di vista paralleli:
- Riservatezza e protezione delle informazioni. E’ importante che gli adolescenti imparino a proteggere le loro informazione rispetto ad attacchi esterni, quasi sempre finalizzati ad ottenere un indebito vantaggio economico, come nel caso di Ara. Illustrare degli esempi su come smascherare una mail di phishing o come verificare la titolarità di un nome a dominio rappresentano validi strumenti di autodifesa digitale.
- Impostazioni privacy. Ogni app che utilizziamo, soprattutto quelle per le quali non è richiesto un canone di pagamento, raccolgono ed elaborano i nostri dati personali per moltissime finalità e per alimentare gli algoritmi che sono alla base del marketing pubblicitario. Questo avviene perché nella maggioranza dei casi prestiamo il nostro consenso privacy, consenso che molte volte abbiamo il diritto di negare.
Appunti per genitori
Molto spesso attivare una carta di credito per i propri figli risponde ad un'esigenza concreta e specifica, come ad esempio un viaggio o soggiorno all’estero. In casi come questi è fondamentale che i genitori non si limitino a cedere una delle proprie carte di credito ai propri figli, perché questo comportamento potrebbe anche essere considerato illecito, infatti la banca non autorizza i titolari a far utilizzare lo strumento a terze persone, benché si tratti dei propri figli. La soluzione migliore consiste nell’attivare una carta di credito ricaricabile dove versare piccole quantità di denaro a seconda dell’esigenza, inoltre a ciascuna carta di credito è associata una app gestibile dallo smartphone dove possono essere impostate ulteriori misure di sicurezza, come notifiche in caso di utilizzo, richiesta di autorizzazione per le singole operazioni tramite impronta digitale.
Ove possibile è sempre da preferire un sistema di autenticazione a più fattori. Spesso si utilizza la frase "Qualcosa che so, qualcosa che sono, qualcosa che ho" per distinguere questo sistema, che comprende più elementi di sicurezza informatica.
- Qualcosa che so: Password, PIN, parole chiave, pattern, ecc.
- Qualcosa che sono: soluzioni biometriche come impronte digitali, scansione del volto, scansione della retina, ecc.
- Qualcosa che ho: Oggetti fisici come smartphone, bancomat, scheda SIM, token di autenticazione, ecc.
Rispetto agli acquisti online bisogna essere particolarmente attenti e critici rispetto ad offerte commerciali particolarmente convenienti. Nella storia di Ara si è verificata la sottrazione di una somma di denaro, ma le truffe potrebbero consistere anche nella ricezione di merce difforme rispetto a quella acquistata oppure contraffatta. Per ridurre i rischi dobbiamo verificare la reputazione dello store online, dove ha la sua sede e verificare la presenza delle condizioni di vendita. La loro assenza potrebbe infatti già essere un grave campanello di allarme.
RISORSE UTILI
- Garante Privacy: suggerimenti per proteggersi da phishing e smishing
- Video Campagna "Finalmente un pò di privacy" - Phishing
- Polizia Postale: Phishing, consigli ed approfondimenti
Kit Didattico di Generazioni Connesse
- AccetterAI? - focus sui Termini di Servizio e le Politiche sulla privacy proposte dalle applicazioni e sui cambiamenti in atto con il Digital Services Act europeo
- Videogames e pubblicità: Advertgaming e in-game advertising - dedicata ai temi della pubblicità, della profilazione e della privacy nel mondo del gaming
EP. 3 - IL BAMBINO PIU’ FELICE DEL MONDO
L’episodio Il bambino più felice del mondo propone l’intreccio di temi rilevanti legati alla presenza dei minori online e ai loro diritti. Al centro del racconto di Marco c’è la complessa relazione tra le scelte degli adulti e i diritti dei minori nel mondo digitale dove immagini e video restano come impronte in modo indelebile e possono influenzare gli anni futuri della crescita.
"Dovevo essere felice pure quando non ne avevo voglia. Tutto pur di intrattenere i follower. I miei mica ci pensavano che quella roba sarebbe rimasta lì per sempre"
Marco è intrappolato in un’immagine, felice, che non ha scelto e che non corrisponde alla realtà ma è in grado di condizionare ogni sua esperienza e scelta anche anni dopo.
Concetti chiave
- Lo sharenting: Il termine sharenting (dall'unione di "share" e "parenting") indica la condivisione sistematica online da parte dei genitori di contenuti riguardanti i propri figli: foto, video, aneddoti e momenti della vita quotidiana.
- I rischi di questa scelta degli adulti sono diversi:
-
- Violazione della privacy dei minori
- Perdita di controllo sui propri dati con informazioni condivise che possono rimanere online indefinitamente ed essere scaricate, ricondivise e riutilizzate.
- Impatto psicologico sui minori esposti
- Rischio di utilizzo improprio dei contenuti: le immagini e i video possono essere manipolati e trasformati in contenuti inappropriati o persino pedopornografici. Un esempio provocatorio è presentato nel video di Deutsche Telekom qui
- Condizionamenti per il futuro: un'impronta digitale che, come raccontato da Marco, condiziona e limita le sue scelte costringendolo costantemente a confrontarsi con l’immagine artefatta del bambino più felice del mondo
- Il diritto all'oblio: A livello europeo con l’art. 17 del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) è stato sancito il diritto all'oblio che consente di richiedere la rimozione di contenuti personali dalla rete secondo alcuni criteri. Scopri di più sulla pagina dedicata del Garante per la Protezione dei Dati Personali. Qui un video prodotto da Google che spiega come richiedere la rimozione di contenuti e la pagina di supporto.
Appunti per docenti
La storia raccontata da Marco nel video presenta una serie di spunti interessanti per un’attività didattica in grado di promuovere la consapevolezza dei diritti in rete per i minori ma anche una connessione tra l’attività scolastica e le famiglie. Il tema dello sharenting nasce da precise scelte, spesso inconsapevoli, degli adulti ed in questo senso l’attività in classe può realizzarsi attorno alla realizzazione di un prodotto in grado di far comprendere ai genitori il diritto e il desiderio della protezione e del rispetto della propria privacy da parte di ragazzi e ragazze.
L’attività può costruirsi intorno a tre fasi:
- Raccolta del punto di vista e delle esperienze di studenti e studentesse intorno alla condivisione delle proprie immagini o video di vita da parte degli adulti.
- Approfondimento sul diritto alla privacy dei minori, sull’identità digitale in rete e sui diritti digitali (vedi paragrafo risorse) anche attraverso la conoscenza degli strumenti per il diritto all’oblio.
- Realizzazione di un contenuto/prodotto rivolto agli adulti che racconti il punto di vista sul tema dello sharenting
- Appunti per genitori
Di seguito alcune domande che possono essere utili per gli adulti di riferimento a riflettere sul senso e sulle conseguenze della condivisione di immagini online.
- Ho chiesto a mio figlio/a il suo consenso alla condivisione di sue foto personali?
- Sono consapevole della perdita di controllo su quello che condivido online?
- Quello che condivido può in futuro influenzare le sue scelte o la sua serenità?
Il Garante per la protezione dei dati personali propone una pagina dedicata agli adulti con alcune riflessioni sul tema della condivisione di immagini di minori e degli accorgimenti pratici in caso di condivisione.
RISORSE UTILI
- Kit didattico Generazioni Connesse - Privacy online - Attività didattiche per l'infanzia e primaria
- Kit didattico Generazioni Connesse - Le nostre impronte digitali – Attività del kit didattico per le scuole secondarie di secondo grado
- Commento Generale n. 25 dell’Onu sui diritti dei minori negli ambienti digitali
- Per saperne di più sullo sharenting scopri la Campagna del Garante per la protezione dei dati personali "La tua privacy vale molto più di un like"
- Scopri anche lo speciale della Rai con il Garante per la protezione dei dati personali sui baby influencer in questa puntata video
EP. 4 - SVANIRE
Nell’ultimo episodio della miniserie We Are Fearless la protagonista è una ragazza appassionata di fotografia che ama posare come soggetto delle proprie creazioni e condividere il suo modo di esprimersi con gli altri. Alcune delle sue foto cadono nelle mani di un malintenzionato che utilizza quelle più provocanti per ricattarla e costringerla a vivere una situazione di forte stress, paura e vergogna.
In questa puntata finale il tema è quello della sextorsion e come la nostra protagonista piombi in una spirale che la porta a provare vergogna ed a colpevolizzarsi nonostante non abbia fatto nulla di male e sia, anzi, vittima di un ricatto da parte di un criminale.
Concetti chiave
- Sexting: Il sexting, dall’unione delle parole “Sex” (“sesso”) e “Texting” (“messaggiare”) è lo scambio di messaggi, foto ed audio a contenuto sessuale tra due persone consenzienti. Il sexting non è vietato, ma può essere molto pericoloso ed esporci a gravi conseguenze. Quando affidiamo i nostri dati più sensibili ad un’altra persona corriamo sempre un rischio intrinseco. Ciò non vuol dire che stiamo facendo qualcosa di male. Se la persona a cui inviamo nostre foto private le diffonde stiamo subendo un crimine, ma è bene sapere che ci stiamo esponendo ad un rischio.
- Sextorsion: La pratica di utilizzare alcuni contenuti a sfondo sessuale per ricattare la persona rappresentata. Viene dall’unione delle parole “Sex” (“sesso) ed “Extorsion” (“estorsione”). Stiamo parlando di un reato e chi lo fa commette un crimine.
Appunti per gli insegnanti
Chi è vittima di sextorsion difficilmente ne parlerà. La persona che la subisce tende a colpevolizzarsi e cerca in tutti di far solo dimenticare la cosa sperando che vada via per magia. Le vittime provano vergogna, paura, possono essere stressate, più suscettibili o più apatiche.
Cercate di trattare con delicatezza il tema, che si rivela essere uno dei più delicati per dei ragazzi che si stanno affacciando e stanno scoprendo la propria sessualità. Parlarne con un adulto può essere già di per sé imbarazzante, ma mostratevi disponibili e non trattate come un tabù.
Invitate i ragazzi a ragionare insieme e fate vostre le linee guida della Polizia Postale. Il tema è molto complesso e difficile ma bisogna ricordarsi che: non c’è nulla di cui vergognarsi, mai cancellare i messaggi, mai cedere ai ricatti e procedere a segnalare subito alle autorità.
Appunti per i genitori
Imparate a conoscere il fenomeno del sexting per cercare di comprendere il mondo che i giovani vivono tutti i giorni. Il web può essere pericoloso, ma una buona prevenzione può fare miracoli. Parlate con i vostri figli per sapere se:
- Sanno di chi fidarsi;
- Cosa sono dei contenuti sensibili;
- Quali rischi corrono a condividere alcuni contenuti;
- Sanno cosa fare e come riconoscere atteggiamenti ricattatori che li spingono a condividere certe cose.
Ricordate che il mondo del web è in continuo cambiamento, ma informarsi è la prima forma di autotutela.
LINK UTILI
Allegati
Torna alla lista