PROCESSI COGNITIVI SEMPRE PIÙ MUTEVOLI: GLI APPRENDIMENTI MEDIATI DALLE TECNOLOGIE
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PROCESSI COGNITIVI SEMPRE PIÙ MUTEVOLI: GLI APPRENDIMENTI MEDIATI DALLE TECNOLOGIE

SEMINARIO - Analizzare gli apporti di ricerche empiriche, nazionali e internazionali con particolare riferimento al rapporto tra tecnologie, ambienti digitali e processo di apprendimento.

Bambini/e e ragazzi/e nascono in un mondo in cui le tecnologie digitali permeano la loro esperienza d’apprendimento, muovendosi in ambienti digitali in cui l’aspettativa di base è la virtuale compresenza, l’ubiquità e accessibilità di tutto in ogni istante attraverso processi paralleli continui e veloci. Quali sono gli effetti su processi cognitivi e di apprendimento, su pratiche pedagogiche e sullo sviluppo stesso del sistema neuronale? Ricerche in letteraturaevidenziano l'indebolimento cognitivo, il deterioramento delle abilità analitiche e delle competenze concettuali e performative, mostrando in che modo gli ambienti digitale stimolino e aumentino abilità visive-spaziali, che possono condizionare l’uso di altre abilità cognitive come quelle linguistiche. Le abilità visivo-spaziali sono intuitive e sostanzialmente immediate, quelle linguistico-temporali sono essenzialmente analitiche e utilizzano il tempo Informatica e multimedialità sono fortemente centrate sull’immagine e sulla via visiva, cui è associata appunto una forma di intelligenza visiva– neurobiologicamente distinta – dominata dalla logica della simultaneità, propria delle relazioni nello spazio. La via uditiva, quella del linguaggio e poi della scrittura, è invece associata all’intelligenza linguistica, di natura logico-sequenziale, propria delle relazioni nel tempo. Si tratta di una distinzione importante. Nell’ambito del naturale adattamento all’ambiente, bambini/e e ragazzi/e sembrerebbero mostrare oggi una predisposizione all’approccio intuitivo, mentre il lavoro di elaborazione linguistica di tipo analitico, soprattutto secondo le forme più rallentate e strutturate della lingua scritta, risulta sfavorito perché richiede un rallentamento riflessivo che è sempre stato faticoso e sfavorito nella società di oggi in cui è presente a tutti i livelli un’attitudine pragmatica e funzionale per cui il risultato è atteso con immediatezza e facilità.

La prima parte del seminario intende analizzare gli apporti di ricerche empiriche, nazionali e internazionali, realizzate nell’ambito delle neuroscienze e della media education, con particolare riferimento al rapporto tra tecnologie, ambienti digitali e processo di apprendimento dei più giovani. La seconda condurrà a una riflessione su uno dei compiti prioritari della comunità educante tutta: guidare bambini/e ragazzi/e a sviluppare le competenze per costruire una cittadinanza digitale attiva e responsabile nella crescente liquidità dell’era contemporanea curando quelle competenze digitali volte all’adattamento al mondo della velocizzazione dei processi e coltivando al contempo l’attitudine al pensiero lento.

 

OBIETTIVI FORMATIVI

  • Analizzare gli apporti di ricerche empiriche, nazionali e internazionali con particolare riferimento al rapporto tra tecnologie, ambienti digitali e processo di apprendimento.
 

 

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9 Giugno 2020 ore 15.00 -17.00
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